La Valigia sul Letto

Congratulazioni: hai appena incontrato la I.C.F., [Cass Pennant]

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/10/2011, 16:27

Arrivederci Presidente...

Group:
Administrator
Posts:
4,071

Status:


Congratulazioni: hai appena incontrato la I.C.F!

ICF
Il libro ruba il titolo alla celebre Calling Card che i ragazzi della firm del West Ham erano soliti lasciare sulla scena degli scontri, ai loro avversari, dopo un confronto. Per l’appunto: “Congratulazioni: hai appena incontrato la I:C:F”
Nel decennio 70’ 80’ l’Inghilterra fu scenario e vittima della violenza incontrastabile delle firm di Premier League, gli Hedhunters del Chelsea, la Kop del Liverpool, i Suicide Squad del Burnley e i nemici giurati del West Ham, i Bushwackers del Millwall. In questo scenario la I.C.F. fu senza ombra di dubbio l’espressione più brutale, devastante e letale del movimento hoolingas di quegli anni.
Inter City Firm. La più violenta, temuta e rispettata firm del panorama hooligans d’oltremanica. Sostenitori del West Ham di Londra, hanno seminato il terrore e suscitato rispetto tra le firm di tutta Inghilterra per un buon decennio, divenendo quasi una leggenda nel mondo ultras d’Europa.
Il libro parte dalla nascita della firm, alla fine degli anni settata, fino al suo epilogo, in un susseguirsi di partite, scontri, traferte raccontate in prima persona da uno dei membri storici, o a tratti narrate attraverso i ricordi di altri membri, facce note e meno note come Billy Gardner o Teddy Bunter, che hanno fatto la storia di questa firm e, anche se involontariamente, del concetto stesso di hooligans.
Che la mano sia quella di un profano della letteratura lo si vede quasi subito, nonostante ciò vale decisamente la pena leggerlo. Spiccio, crudo, alle volte duro, ma splendido nella sua totale mancanza di ricerca dello stile. Non c'è una vera e propria ricerca lessicale quindi alla fine risulta molto grezzo, eppure affascinante. Pennant da più valore alla sostanza di ciò che racconta, che alla sua forma. Non è accattivante, non è patinato, non è politicamente corretto. Non lo è nella forma, tanto meno nella sostanza.
Pennant ci mostra un’intera generazione attraverso i suoi racconti. Qualcosa che è stato di più di un branco di violenti che hanno terrorizzato gli stadi inglesi.
Pennant ci racconta un movimento trasversale, una rivoluzione giovanile che andava dalla musica, alla moda, al cinema, e che nelle risse da stadio trovava la giusta dimensione.
Non c’è politica, non era una questione di religione, o di pelle. Pennat tratteggia perfettamente una verità che pochi dall’esterno riesco a cogliere, e risponde a molte domande con estrema semplicità, fornendo al lettore una visione reale e completa di quello che fu il fenomeno hooligans.

[…]Nessuno di questi fans poteva essere definito un nazi. La maggior parte di loro non era assolutamente schierata politicamente, ben lontani dall’idea di votare Laburista per tradizione, sempre ammesso che a qualcuno di loro fregasse minimamente di votare.[…]

La violenza è violenza, elude ogni logica di partito, di religione, di colore, e Pennant l'ha vissuta sulla propria pelle scegliendola, autoproclamandosi parte di quella violenza. Eppure dal libro emerge bene il concetto che non sia una violenza cieca, priva di fondamento, ma bensì una violenza consapevole.
E’ una presa di coscienza per certi versi. In alcuni tratti, dai racconti dei membri della firm, emerge chiaramente il concetto di accettazione della natura umana, consapevolezza dell’animo e di tutte le sue sfumature.
Secondo Pennant questi ragazzi non erano dei disadattati sociali, ma solo uomini capaci di guardare in faccia la parte più oscura del proprio io e di accettarla.
Questo libro viene raccontato da chi quella violenza l’ha accettata, se l'è scelta, coltivata e, non ultimo, ne ha risposto davanti alla legge. Senza rinnegare mai, senza cercare mai giustificazioni. Mai in tutto il racconto viene cercata una giustificazione, mai viene buttato avanti un disagio giovanile, un malessere sociale. Guardasi allo specchio e sapere chi si è, cosa si vuole, come si sceglie di vivere.
Alle volte esagera un pò, pecca di vanità, a tratti autocelebrativo, sebbene sia anche comprensibile il perchè, e si ha come l'impressione che Pennant stia gonfiando i numeri, ma le sensazioni sono quelle giuste e non c'è mai nel libro la volontà di indorare la pillola sui temi più caldi.
Vale la pena leggere questo libro, che senza troppe chiacchiere riesce sempre ad arrivare dritto al lettore, ma è necessario affrontandolo con il giusto spirito. Non per celebrare ma per comprendere. Non per mitizzare ma per trovare la giusta dimensione.

Autore: Pennant Cass
Editore: Dalai Editore
Pagine: 398.
Prezzo: € 10.90
 
•web  Top
0 replies since 24/10/2011, 16:27   386 views
  Share