| Ne vogliamo parlare? Parliamone. La sintesi della partita di ieri contro il Novara può essere racchiusa in due frasi. Primo tempo: mortaccivostra quanno ce tiramo in porta, che ve piasse 'n colpo, pippe! Secondo tempo: Che Roma, che fenomeni, che calcio, che spettacolo, vi amo tutti!!!!
Il tifoso è volubile e anche un pò squilibrato (anche perchè un sano di mente non sceglierebbe mai di tifare per una squadra storicamente sfigata come la nostra. Cioè si stai bene de testa, te scegli che ne so...er Barcellona.) quindi non facciamocene una colpa. Siamo così. Capaci di far diventare un giocatore da conclamata pippaarsugo a erede di Messi nel giro di un dribbling. Quel che si dice durante la partita è un pò come quel che si dice durante il sesso: non gli si deve dar peso, fa parte della trance agonistica, in entrambe i casi u.u
Poi, il giorno dopo la riguardi e ti rendi conto che, durante la partita non c'hai capito veramente nulla (sempre per la trance agonistica che qualcuno potrebbe obbiettarti dicendo "quella ce l'hanno i giocatori". Ecco, se dici così non hai mai visto una partita della Roma. Ce l'hanno pure i tifosi, fidate.). Taddei a parte il solito, inverosimile, allucinante quantitativo di palle sbagliate che ha ormai generato un assioma, universalmente riconosciuto dal tifoso medio romanista, più o meno simile a "palla a Taddei = palla persa", tutto sommato non ha giocato male. Ci mette fiato (sempre), corsa (molta) e cuore (anche troppo) ma i limiti sono quelli che sono, e lui non è certo un terzino, sebbene ci sarebbe da segnalare un dato interessante: la roma non ha subito gol in tre partita (Parma, Inter, Novara) ed in due di queste Taddei era schierato come terzino. Misteri del calcio.
Il centrocampo Gago\De Rossi\Pjanic è qualcosa di spettacolare. Ha tutto: forza, intelligenza, spessore, grinta, precisione, eleganza, disciplina e fantasia. Questi tre insieme ci faranno divertire parecchio, specie a ruoli invertiti come ieri, con Gago sulla mediana e De Rossi avanzato. Il ragazzino franco-bosniaco poi ha dei piedi deliziosi e mi ha fatto tornare in mente un vecchio modo di dire del Barone "Quando un giocatore sa addomesticare la palla di suola, vuol dire che è un gran giocatore". E il pupo lo sa fare. E anche parecchio bene.
L'attaco è...perfetto. Non trovo altro termine. Osvaldo è una forza della natura, ha una grinta, una ferocia, e una tenacia impressionanti. Bojan è Bojan. Con quei piedi può fare quel che vuole. Ma la nota positivissima è Lamela. L'avevamo visto nelle precedenti uscite ma mai come ieri ho avuto la sensazione che questo ragazzino è destinato a fare grandi cose. Si libera dell'uomo con una facilità assurda, salta 4 giocatori attorno a se, strattonato per la maglia non cade e si trascina dietro due uomini del Novara attaccati a calzoncini e maglia, riesce a girarsi e dare un pallone in profondità per Osvaldo, il tutto nella frazione di 25 secondi netti. Meno male che era stato definito "leggerino". Io ho visto un bulldog, altro che leggerino.
La nota negativa della partita è sicuramente Cassetti. Non ci siamo. Su nessun punto di vista, esclusa forse la dedizione alla causa cosa che mai è venuta a mancare da parte di Marco. Ma è lento, lentissimo. Impreciso, arruffone, scoordinato, indisciplinato tatticamente, in definitiva incapace di dare un minimo di sicurezza al pacchetto arretrato che si salva solo grazie ad uno Stek fenomenale.
Al mister do 7. 5 per la formazione iniziale, 9 per il secondo tempo (quella è la sua Roma, quella è la Roma che vedremo da qui a 3 mesi). E sul mister vorrei anche sfatare un mito, una leggenda metropolitana montata ad arte dai giornalisti. Non è vero che non ha formazione titolare. Stek, Burdisso, Cote, Rosi (se non si fosse infortunato), Gago, De Rossi, Pjanic, Osvaldo. Otto giocatori su undici sono sempre stati titolari. Ha la sua formazione titolare intorno a cui poi fa ruotare un centrale di difesa, un trequartista, una punta. Come tutti gli allenatori del mondo. Dire che cambia in continuazione la formazione senza averne una fissa è mentire sapendo di mentire. Smettetela. Lasciatelo lavorare, e nun ce rompete. Che noi c'avemo da fa co la rivoluzione culturale.
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